Liberarsi dalle dipendenze
- Carlo
- 26 apr 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Anni zero, nasco in un ospedale e vengo abbandonato senza aver nessun contatto con mia madre.. quasi subito vengo trasferito in un brefotrofio di via Cadello" Cagliari".. Il ribelle. Da qual momento è come se sentissi il bisogno di ribellarmi a tutto e a tutti anche se so ben poco sento che li dentro i miei primi due anni sono stati di sofferenza. A due anni vengo adottato da due persone per bene "maestri elementari". La cosa strana è che dopo 25 anni ritorno nello stesso posto, che nel mentre era stato utilizzato come sert.. rimango nei sert per altri 25 anni circa. A 12 inizio a deviare, facevo piccoli furti, ero attratto da tutto ciò che era vietato. Ancora ribellione... La ribellione è la cosa che mi accompagna in tutta la vita negativa. Cercavo la libertà e sono diventato uno schiavo. Droghe e alcol per un periodo durato 30 anni. Ho sempre sentito una sensazione di profonda solitudine dentro di me. Sapevo che come tossicodipendente ero e dovevo essere solo perchè gli altri nella droga sono il primo pericolo.. Poi c'è la polizia. Sono venuto a contatto con la droga a 14 anni perchè il mio migliore amico si faceva già. Volevo farlo smettere ma non sapevo che avevo a che fare con una cosa più grande di me. Anche se riuscivo, lui r iniziava il giorno dopo. Allo stesso tempo frequentavo i primi tossici. In fondo era un mondo che mi affascinava: canne, il fuoco, il mare e suonare. Sembrava bello..non ero ancora in grado di capire. Liberarsi dalle dipendenze.. Oggi come allora semplicemente un uomo... Ritengo doveroso scrivere questa parte della mia vita.. dedico questa storia a tutti coloro che sono morti nella dipendenza e a coloro che ancora si trovano immersi in quel mondo.. Mi chiedo il perchè sia ancora vivo.. L'unica risposta che riesco a darmi è che devo trasmettere questo messaggio.. Ognuno di noi può sfondare il muro della propria dipendenza.. In qualsiasi punto si trovi, io dico: possiamo farcela... Questo lo sento talmente forte che a volte mi verrebbe da urlarlo.. Uscirne dipende solo da una cosa, bisogna solo scegliere e volerlo con tutto se stessi.. purtroppo sono consapevole che con le droghe e l'alcol esiste un punto di non ritorno in cui il corpo e la mente iniziano a degenerare in modo reversibile sino a portarci alla morte. In fondo per la maggior parte di noi, come per me, dico: fino a quando siamo in vita c'è speranza. Speranza è una delle parole fondamentali che non bisogna mai perdere... Io ho deciso di combattere la mia battaglia nel mio paese in cui sentivo che nessuno mi avrebbe mai dato fiducia.. Ma di fatto da quando sono sobrio anche le persone si comportano in modo diverso.. mi rispettano e mi vogliono bene.. forse perchè anche io faccio lo stesso con loro. D'altronde ho detto: cosa ho da perdere, sono seduto la notte nel mio letto alle 24 che prego la madonna. A me sembra che lei mi sorrida. Il suo sorriso mi da una grande forza, mi fa sentire che qualcosa sta cambiando. Nasce in me il desiderio di salvarmi. Quest'incontro continuerà per tante notti... io che prego.. avevo bisogno di credere. E'da qui che inizio a sperare. Ero completamente distrutto anche fisicamente.. Per i sert ero un caso senza speranza. Prendevo dai 200/300 Mg di metadone al giorno, 9 bottiglie di birra al giorno e tanta cocaina.. una paranoia da morire.. vedevo la polizia da per tutto.. MAMMAAAA Hahaah adesso ci rido sopra.. era proprio roba da matti, stavo impazzendo. Vivevo in un mondo d'inferno. Dopo la madonna si presentò una donna, un infermiera per le mie cure.. ero ormai disabile con grandi difficoltà di deambulazione .. per non parlare delle perizie psichiatriche .. Un giorno l'infermiera guardandomi negli occhi disse: perchè non smetti.. A parte il fatto che mi piaceva, presi quello che aveva detto come una sfida.. Il tanto non ci riesci mi aveva preso proprio alle palle. Da quel giorno ho iniziato a scalare il metadone partendo da 200 mg.. smesso di bere e di usare altre droghe.. ormai mi ero arreso.. sapevo che le sostanze erano più grandi di me: 1 passo. Di fatto, forse senza volerlo, ho capito che per uscirne ci voleva un risveglio spirituale. In fondo arrendersi significa affidarsi alla parte spirituale... in ognuno di noi c'è una parte profonda che è assopita dall'uso delle sostanze, ma che se risvegliata ci da una grande forza. Allora feci ricerche sul qui e ora.. che oggi traduco in un giorno alla volta. Per me vivere qui e ora significava lavorare senza pensare al passato e senza proiettarmi nel futuro che proprio a causa della mia vita, ritenevo di non avere. Ho detto oggi sono sobrio e affronto la vita. Ne ho finalmente diritto e questo lo dico con le lacrime agli occhi perchè oggi sono orgoglioso delle mia vita e dei miei risultati. Qui dove abito non ci sono gruppi.. decisi che volevo farne uno.. oggi questo gruppo esiste.. faccio da sponsor a una ragazza che è quasi un anno sobria. Che io abbia o no introdotto i 12 passi non ha importanza perchè: il mio percorso si può tradurre negli stessi che comunque ormai fanno parte della mia vita.. cercherò nel migliore dei modi di trasmettere il messaggio nei sui contenuti migliori dando il mio esempio giorno per giorno.. chiaramente questa non è una promessa per nessuno tranne per me stesso.. so che non c'è nessuna differenza fra me e uno che smette oggi.. ognuno di noi non può assumere nessuna sostanza, sono consapevole e responsabile del mio recupero e delle mie attività.. Auguro a tutti un buon recupero per come ognuno di noi lo può concepire. Carlo
Opmerkingen